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Matteo Renzi, furia Pd per le dimissioni rinviate a dopo formazione del governo

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Matteo Legnani
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"La decisione di Matteo Renzi di dimettersi e contemporaneamente rinviare la data delle dimissioni non è comprensibile. Serve solo a prendere ancora tempo". Così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che poi continua: "Le dimissioni di un leader sono una cosa seria, o si danno o non si danno. E quando si decide di darle, si danno senza manovre. In un momento in cui al Pd servirebbe il massimo di quella collegialità che è l'esatto opposto dei cosiddetti caminetti, annunciare le dimissioni e insieme rinviarne l'operatività per continuare a gestire il partito e i passaggi istituzionali delle prossime settimane è impossibile da spiegare. Quando Veltroni e Bersani si sono dimessi - ricorda Zanda - lo hanno fatto e basta. Un minuto dopo non erano più segretari". "Abbiamo subito una sconfitta pesante e la  reazione non può che misurarsi con questa realtà. Chiedo la  convocazione immediata della Direzione Nazionale per valutare  collegialmente quanto è accaduto. Renzi ha annunciato l'intenzione di  dimettersi, ma solo a conclusione del percorso di insediamento del  Parlamento e della formazione del nuovo governo. Non è così che si  fa". Lo dichiara Gianni Cuperlo. "Di fronte alla bocciatura di una stagione e di una classe dirigente  pensare che la risalita passi da un congelamento della situazione  attuale fino a nuove primarie più che una linea politica sembra una coazione a ripetere, nel segno dell'errare. Bisogna cambiare molto,  non solo un segretario. Bisogna ricostruire una sinistra radicata nel  paese. Facciamolo prima che sia tardi". Leggi anche: Renzi, il segnale della fine del Pd: comizi separati, dov'erano lui e Gentiloni

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