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Matteo Salvini, apertura al Pd: "Se al centro c'è il lavoro, possono appoggiare un governo di centrodestra"

Andrea Tempestini
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Matteo Salvini apre ufficialmente al Pd. Le parole del leader della Lega sono chiare. Prima, premette: "Stiamo lavorando, entro aprile qualunque sia il governo c'è una manovra economica da preparare. Leggo che Bruxelles vuole nuove tasse, noi presenteremo una manovra alternativa fondata sul contrario: meno tasse". Dunque, a chi gli chiedeva se è intenzionato a tornare subito al voto, ha risposto: "Una cosa alla volta. Sicuramente non si fanno pastrocchi". E ancora: "Leggo tante fantasie sui giornali, adesso ci prepariamo come Lega: la coalizione è quella conservatrice e poi ascolteremo tutti". Leggi anche: Di Maio, Salvini e la balla del mandato esplorativo Dunque, Salvini ribadisce la linea: "Presenteremo una manovra alternativa a quella voluta dalla Ue, vale a dire con meno tasse". E ancora: "Io farei domattina una legge elettorale che dà un premio alla coalizione o al partito più votato. Ma credo poco ai governi tecnici a tempo per fare una o due riforme, che rischiano di essere al servizio di Bruxelles". Un no netto, dunque, ai governi tecnici: per Salvini esistono soltanto governi politici. Ed è a questo punto che si rivolge al Pd: "Spero siano a disposizione per dare una via d'uscita al paese, a prescindere da chi uscirà dalle primarie". Dunque un appoggio dem al governo di centrodestra? "Se tutti dicono che al centro c'è il lavoro, su questo il nostro programma ha proposte concrete e realizzabili". Il dado è tratto? Non è ancora detto, visto che la prima reazione da sponda via del Nazareno è stata un secco "non siamo interessati", per ora.

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