Matteo Salvini, l'appello della sinistra europea al Pd: "Fermatelo in ogni modo, meglio Luigi Di Maio"
Un appello per spingere il Pd tra le braccia del M5S. È quello cui sta lavorando, a nome della galassia di sinistra Ue, il vicepresidente del gruppo dei Verdi, Pascal Durand. Anche Bruxelles e Strasburgo si muovono per favorire l'accordo tra i pentastellati e i dem. Troppo alto il rischio che, alla fine della giostra delle consultazioni, il pallino arrivi nelle mani dell'odiato Matteo Salvini. Leggi anche: Salvini, lo struggente addio alla Guarneri Così dal quartier generale dell'Unione europea, alla vigilia della direzione del Pd che dovrà sancire la linea del partito in vista della crisi, arriva la notizia che Pascal sta mettendo a punto un documento - favorevole all'intesa tra democratici e grillini - sul quale poi chiedere il consenso agli altri colleghi dell'Europarlamento. In primis quelli dei gruppi S&D (socialisti e democratici) e Alde (Liberali e democratici). All'appello, secondo quanto filtra dall'Europarlamento, starebbe lavorando anche Barbara Spinelli, deputato del gruppo Gue (Sinistra unitaria europea). L'iniziativa, però, conta di raccogliere adesioni oltre il tradizionale recinto della sinistra. E in questo senso i promotori dell'iniziativa guardano a quanto accaduto a novembre, quando il grillino Fabio Massimo Castaldo fu eletto alla vicepresidenza del Parlamento europeo. Designazione favorita dai voti non solo dei socialisti, gruppo del quale fa parte il Pd, ma anche dei liberali e perfino del Ppe. Una rottura dell'ostracismo che potrebbe tornare comoda adesso, con l'Italia alle prese con il rebus del governo. Oltretutto a Strasburgo è proprio il M5S una delle forze con le quali il Pd ha più affinità, a leggere le statistiche pubblicate da VoteWatchEurope: nel 58% dei casi dem e grillini hanno votato allo stesso modo. Istituzioni Ue, ma non solo, stanno premendo per l'accordo tra Pd e M5S. Dopo Sergio Marchionne, il numero uno di Fca che subito dopo le elezioni aveva di fatto sdoganato il M5S - «non mi spaventano, ne abbiamo passate di peggio» -, ieri è tornato a gettare acqua sul fuoco rispetto al pericolo grillino Vincenzo Boccia. Intervistato a 1/2h in più su Rai3, il presidente di Confindustria ha ribadito che non vede pericoli per l'eventuale arrivo dei pentastellati a Palazzo Chigi: «Movimento 5 stelle e Lega non ci fanno paura. Se avessimo paura di dialogare, non potremmo lavorare com nessuno e non dovremmo fare questo mestiere». Insomma, nessuna chiusura preventiva: «Occorre valutare i governi a partire dai loro provvedimenti, ed è quello che faremo». di Tommaso Montesano