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Dario Franceschini non si rassegna alle sconfitte: come pretende di comandare

Giovanni Ruggiero
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Dario Franceschini è un inguaribile ottimista, anche in un momento come questo, con il rischio di uno stallo infinito in Parlamento tra i due vincitori delle ultime elezioni, Lega e M5S. Ottenere una maggioranza tra Camera e Senato che riesca a sostenere un governo sembra a oggi un obiettivo lontano, ma in fondo chi se ne importa, almeno è quel che sostiene il ministro della Cultura in un'intervista al Corriere della sera: "Una legislatura senza maggioranza di governo puà apparire fallita in partenza; ma può rivelarsi la legislatura che segna la svolta della storia repubblicana". Leggi anche: Renzi, ecco il suo piano di guerra: come vuole affondare il Pd Il momento secondo Franceschini è epocale, basta guardarlo da un altro punto di vista: "Fin dal primo giorno, la discussione è stata su quale governo fare, e lo è tuttora. Se invece proviamo a chiederci qual è l'obiettivo di questa legislatura, lo schema può cambiare". Cosa fare allora? Innanzitutto cambiare il sistema costituzionale repubblicano e la legge elettorale, ma non a maggioranza, tanto non c'è, bensì con l'accordo di tutti i partiti: "Monocameralismo e legge elettorale. L'insieme di questi elementi può dare stabilità al sistema Paese. Non ho nessun titolo per impegnare il Pd - chiarisce Franceschini - mi rivolgo a Di Maio e Salvini, a Berlusconi, a Martina e al mio stesso partito; da una situazione che pare perduta può nascere un meccanismo virtuoso. Questa può essere la legislatura perfetta".

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