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Maria Elena Boschi, la poltrona pesantissima per lei: punta alla Commissione di Vigilanza Rai

Giovanni Ruggiero
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Ci sono poche certezze in questi giorni di trattative tra presidenze delle Camere e formazione del governo: il Partito democratico è condannato all'opposizione, con tutto quello che ne consegue. A cominciare dalle poltrone chiave che, ormai per prassi, sono destinate a esponenti della minoranza parlamentare e hanno un ruolo di "garanzia". Ai dem resterebbero poche caselle da poter occupare, a cominciare dal Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui Servizi, per la cui presidenza si fa il nome, secondo La Stampa, di Luca Lotti. E poi ci sarebbe la Commissione di Vigilanza Rai, fino a ieri nelle mani dei grillini con Roberto Fico. Stavolta quella poltrona potrebbe essere occupata da Maria Elena Boschi, sempre se all'interno del Pd la guerra intestina non faccia troppe vittime. Leggi anche: Carlo Rossella, la badilata contro la Boschi: "C'è chi è fuggito in Alto Adige..." La Vigilanza Rai non è ruolo di poco conto, considerando soprattutto quanta "fortuna" ha portato in passato a chi l'ha occupata. Ai tempi del governo di Romano Prodi nel 1996, alla presidenza della Vigilanza Rai era arrivato Francesco Storace, subito ribattezzato "Epurator". Fu l'occasione per lui di rilanciare la sua carriera politica, diventando poi governatore del Lazio e ministro della Salute. C'è stato anche Claudio Petruccioli, passato poi a fare il presidente della Rai e come dimenticare Paolo Gentiloni, poi passato a fare il ministro delle Comunicazioni, poi agli Esteri e infine presidente del Consiglio. In questi giorni di liti e recriminazioni all'interno del Pd, la Boschi ha deciso di stare in disparte. Al di là delle analisi di circostanza, l'ex sottosegretaria non ha spiccicato una parola contro a favore di chicchesia, insomma Maria Elena è già entrata nella parte.

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