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Luigi Di Maio, ecco la lista dei ministri del governo con Matteo Salvini: a lui l'Interno

Giovanni Ruggiero
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Pezzo dopo pezzo, l'ipotesi di un governo tra Movimento Cinque Stelle e Lega sta diventando sempre più concreta. Già nelle scorse ore sono arrivati i primi segnali di fiducia reciproca. Da un lato Beppe Grillo che definito Matteo Salvini: "Uno di parola". Dall'altro proprio il leghista che ha insistito sulla sua disponibilità a fare un passo indietro rispetto all'ambizione di fare il presidente del Consiglio. Il nodo ancora irrisolto, infatti, resta proprio quello del premier: per i grillini un nome diverso da quello di Luigi Di Maio sarebbe inaccettabile, al punto da essere disposti a far saltare l'intera trattativa. Leggi anche: "Senza Di Maio...", il ricatto grillino a Salvini: cosa dovrà ingoiare il leghista La trattativa tra leghisti, compreso il resto del centrodestra, e grillini è ormai arrivata ai dettagli, con le delegazioni concentrate a trovare un accordo su nomi, ministeri e punti dei programmi da condividere. Sul fronte grillino, riporta la Stampa, chiariscono subito le prime condizioni: "Alcuni ministeri dovranno avere una linea comune per essere efficenti e quindi non potranno essere lottizzati". Tra i dicasteri delicati ci sono Interno, Difesa ed Esteri, ai quali si aggiungono Economia, Lavoro e Sviluppo economico. Di fatto la lista spedita da Di Maio a Sergio Mattarella poco prima del 4 marzo può essere già essere archiviata. La prima di quell'elenco a finire in soffitta è la criminologa Paola Giannetakis, indicata per il Viminale. Quel posto potrebbe andare direttamente a Salvini. Ai leghisti potrebbero spettare anche il ministero degli Esteri, con il nome di Guglielmo Picchi in cima alla lista dei candidati. Per la difesa arriverebbe invece Guido Crosetto, in quota Fratelli d'Italia. Non va meglio ai candidati ministri grillini per i ministeri economici. Andrea Roventini, Pasquale Tridico e Lorenzo Fioramonti potrebbero rimanere sulla lista nella casella elettronica del Quirinale, a favore di nomi spinti dal centrodestra come Giancarlo Giorgetti per il Tesoro, Renato Brunetta per il Lavoro e uno tra Alberto Bagnai e Claudio Borghi per lo Sviluppo economico. Ai grillini andrebbero quindi l'incarico di ministro dei Rapporti col parlamento e per la Democrazia diretta, da affidare a Riccardo Fraccaro, tra i candidati per la presidenza della Camera. Ad Alfredo Bonafede potrebbe essere affidato il ministero della Giustizia, ma dovrà vedersela con la leghista Giulia Bongiorno. Di sicuro Di Maio non cederà su altri dicasteri, come quello per la Pubblica amministrazione, da affidare a Giuseppe Conte, oltre che l'Ambiente destinato al generale Sergio Costa.

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