Scintille Pd sull'Aventino
Roma, 30 mar. (AdnKronos) - "La linea che porteremo la prossima settimana al Colle è quella votata praticamente all'unanimità in direzione: il Pd in questa legislatura starà all'opposizione". Andrea Marcucci mette nero su bianco, via Facebook, la posizione del Pd in vista delle consultazioni che prenderanno il via la prossima settimana. Sulla via del Quirinale (il Pd sarà ricevuto giovedì mattina) la discussione sull'Aventino scelto dai dem nel dopo elezioni non si è affatto placata, anzi. "La salita al Colle è la prima occasione nella quale il Pd può parlare agli italiani oltre che al capo dello Stato e dire che tipo di opposizione vogliamo fare alla eventuale nascita di un governo giallo-verde", ha spiegato Andrea Orlando in un intervista al 'Corriere della sera' insistendo per un confronto pre-consultazioni. Una linea che, con sfumature diverse, nell'ultima assemblea del gruppo della Camera ha portato avanti anche Dario Franceschini. E' esattamente quello che temono i renziani, parlandone fuori taccuino: il saldarsi di un asse 'governista' anti Aventino capace di arrivare anche al premier Paolo Gentiloni. Uno schieramento da cui, intanto, si è sfilato Carlo Calenda: quelli del M5S "per ora si sono misurati solo con poltrone, selfie e blog. Ma #senzadime perché accettare risultato elettorale è un dovere, essere complici di irresponsabilità sarebbe delitto", ha scritto su Twitter il ministro dello Sviluppo. Il reggente Maurizio Martina, sempre impegnato in un lavoro di mediazione, ha stoppato la discussione: "Stiamo attenti a un dibattito sterile tra isolamento e apertura. La Direzione nazionale ha stabilito unitariamente come dobbiamo muoverci", ha scritto su Facebook aggiungendo: "Ricordiamoci sempre che il nostro primo vero tema è il ricongiungimento dell'impegno dei democratici con gli italiani. Penso che faremmo bene a spendere tutte le energie che abbiamo a partire da qui". Ma tra renziani e le altre aree del partito la polemica è andata avanti per tutto il giorno. "Non tiriamo Mattarella per la giacchetta, nessuno lo faccia - ha chiarito Ettore Rosato - Le consultazioni non sono nemmeno cominciate, noi resteremo in ascolto delle decisioni del capo dello Stato e faremo tutte le valutazioni che un partito responsabile come il nostro deve fare ma consapevoli del ruolo che ci è riservato, quello dell'opposizione". Il vice presidente della Camera ha poi spiegato: "La Direzione è l'unico luogo legittimato a dare la linea del partito. Il gruppo la interpreta". Ed è stato Francesco Boccia, area Emiliano, a raccogliere l'invito a porre apertamente la questione del cambio di linea politica: "Ribadisco che i 5 stelle non sono nemici da abbattere ma solo avversari da rispettare, provando nel tempo a superare con proposte alternative. Non capisco perché di fronte a proposte condivisibili, pur essendo opposizione, non si debba dare un appoggio esterno", ha detto il deputato dem. Sullo sfondo, resta la lotta per la leadership del partito: "Si è tenuto un consiglio di famiglia che è d'accordo con me. Non sono la persona giusta e la mia disponibilità non c'è" per la segreteria del partito, ha annunciato Graziano Delrio.