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M5s, il piano diabolico per tagliare le pensioni: dopo i vitalizi, le mani nelle tue tasche

Gino Coala
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Oggi il taglio dei vitalizi, domani le pensioni. Il piano di guerra del presidente della Camera Roberto Fico procede a tappe serrate, diretto verso la redistribuzione del reddito per legge e chissà, presto anche un nuovo sistema di piani quinquennali sulla produzione nazionale. Tra le primissime iniziative prese dal grillino rosso una volta arrivato a Montecitorio c'è stata la proposta di modifica al regolamento dei deputati, una mossa necessaria per modificare il calcolo contributivo dei vitalizi anche per quelli precedenti al 2012, ottenuti con il più generoso sistema retributivo. Leggi anche: DI Maio vuol conquistare il nord, il M5s si spacca Dalla "operazione vitalizi", i grillini contano di risparmiare più o meno 70 milioni di euro, non proprio cifre astronomiche per il bilancio dello Stato, ma dall'alto valore simbolico. Se dovesse passare a maggioranza la modifica del regolamento, come riporta il Giornale, la pioggia di ricorsi minacciata dagli ex parlamentari vitaliziati farà pochi danni. Quel che interessa al M5s è creare il precedente, così da spingere l'Inps a sottomettere a nuovo regime anche le vecchie pensioni, per il principio di uguaglianza di trattamento stabilito dall'articolo 3 della Costituzione. Ricalcolare le pensioni già erogate con il contributivo porterebbe a un risparmio di parecchi miliardi di euro per lo Stato, soldi utili per esempio per rilanciare l'idea del reddito di cittadinanza. Ma alla luce delle varie sentenze della Cassazione e circolari ministeriali, il taglio potrebbe essere possibile solo per gli assegni più alti. La questione però rischia di diventare presto più politica che giuridica, lasciando così che i numeri in Parlamento - e gli appetiti elettorali - prendano il sopravvento sullo stato di diritto e sulla tutela di risparmi e versamenti contributivi.

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