Fico: "Dialogo 5S-Pd avviato"
Roma, 26 apr. (Adnkronos) - - Il dialogo tra M5S e Pd è avviato, il mandato di Roberto Fico ha avuto "un esito positivo". A riferirlo è stato lo stesso presidente della Camera, al termine del colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Il mandato che mi ha affidato il Presidente della Repubblica ha avuto un esito positivo e si conclude oggi, ovvero è avviato il dialogo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico" ha detto Fico. "Nei prossimi giorni - ha ricordato - ci sarà anche un dialogo all'interno del Movimento e del Partito democratico. Credo che sia importante, ragionevole e responsabile rimanere sui temi, sui programmi che sono il centro degli interessi di tutti i cittadini italiani". “L'ottimismo del presidente Fico è sorprendente - ha commentato il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci - Con la logica del fatto compiuto non si va da nessuna parte. La direzione del Pd, che è una cosa seria, dovrà decidere se aprire o meno un confronto con il Movimento 5 Stelle. A questo proposito va ricordato che le distanze programmatiche erano e restano profonde”. MARTINA - Il presidente della Camera è salito al Colle al termine del secondo round di consultazioni con Pd e M5S. Il reggente del Pd, Maurizio Martina, ha parlato di passi avanti, ribadendo che ogni decisione verrà presa in Direzione. "Riconosciamo e registriamo passi in avanti importanti, che vogliamo riconoscere, in particolare rispetto ad alcune richieste fondamentali che avevamo avanzato già al primo giro di consultazioni, chiudere la fase di confronto che il M55 aveva con il centrodestra e sul quale sono arrivate parole definitive, molto importanti, che vogliamo riconoscere come fatto politico" ha detto Martina dopo l'incontro con Fico. "Non nascondiamo le difficoltà e le differenze che animano questo confronto tra noi, è giusto dirlo per serietà verso il Paese - ha puntualizzato il reggente Pd - Siamo forze diverse, che hanno espresso ed esprimono anche punti di vista molto differenti ma questo non esclude la possibilità di riconoscere i passi in avanti". "Abbiamo deciso di convocare la Direzione nazionale il 3 maggio - ha aggiunto Martina - in quella sede decideremo come sappiamo fare, come partito, come comunità, se e come accedere a questo confronto". DI MAIO - Poi è stata la volta dei Cinquestelle. Luigi Di Maio, a margine delle consultazioni, ha ribadito che senza intesa si torna al voto ed ha chiesto uno "sforzo" ai dem. "Vogliamo risolvere problemi che non sono stati risolti per 30 anni. Non siamo autonomi", per questo "pensiamo a un buon contratto di governo al rialzo per risolvere i problemi degli italiani". Un governo di questo tipo, semmai vedrà la luce, "sarà una novità assoluta e non sarà in continuità coi governi del passato" ha detto Di Maio. "Certo - ha aggiunto - bisogna fare uno sforzo nella direzione del cambiamento. E anche al Pd chiedo lo sforzo di non entrare nella logica per cui il Movimento 5 Stelle debba negare le battaglie storiche del passato". "Abbiamo questa opportunità, se non si riescono a fare le cose si torna al voto" ha rimarcato ancora una volta il capo politico del M5S. SALVINI - Matteo Salvini, dal canto suo, alla domanda se si consumerà lo strappo con Silvio Berlusconi ha rivendicato la coerenza, auspicando che "non duri troppo" quella che ha definito "la telenovela Di Maio-Renzi, Renzi-Di Maio...". "Gli italiani hanno votato un programma e una squadra e io non tradisco quel programma e quella squadra. Punto" ha scandito lasciando il Palazzo dei gruppi parlamentari. "Voglio dare un governo agli italiani e farlo in fretta. Io non chiudo in faccia la porta a nessuno - ha poi sottolineato il leader della Lega - Né ho forni, né panini da offrire. Però, non vedo l'ora di passare dalle parole ai fatti".