Luca Ricolfi: "Se il Pd fa l'accordo coi grillini, smette di esistere"
Il sociologo e politologo Luca Ricolfi è uno degli analisti più richiesti dai giornali, in questi giorni si stallo della nostra politica nelle trattative per la formazione del governo. Poche ore fa Ricolfi aveva sostenuto come vedesse in una intesa destra-sinistra (sull'esempio tedesco) quella più attrezzata per fronteggiare le esigenze del paese e dare una risposta adeguata al voto degli italiani dello scorso 4 marzo. Per lui, l'eventuale intesa Pd-M5S avrebbe conseguenze infauste perchè, lasciando fuori dal governo il centrodestra, lascerebbe di fatto fuori dalle stanze del potere il Nord che in massa ha votato quella coalizione e la Lega in particolare. Ma, aggiunge oggi in una intervista al quotidiano Italia Oggi, sul medio lungo periodo quell'accordo provocherebbe la sparizione dello stesso Pd. "All'inizio - spiega Ricolfi - i 5 Stelle potrebbero essere per i dem come il metadone per i tossicodipendenti. Ma poi a trarne vantaggio sarebbero solo i grillini, che governando con una forza come il Pd si accrediterebbero agli occhi delle autorità europee e persino dell'elettorato moderato, mentre se governassero con la Lega vedrebbero accentuati i loro aspetti più inquietanti". Non solo. Secondo il politogo, anche il centrodestra avrebbe di che guadagnarci, perché "avrebbe il monopolio dell'opposizione e potrebbe intonare il ritornello del 'golpe' contro i 'veri' vincitori delle elezioni e passare poi all'incasso quando gli inevitabili litigi tra M5S e Pd condurranno nuovamente il Paese alle urne". E il Pd? "Se il Pd fa un governo coi 5 Stelle, inevitabilmente passa l'idea che i grillini siano una forza di sinistra, e una sinistra più pura e giusta di quella rappresentata dal Pd. L'elettore del Pd direbbe 'se il Pd ha finito per dare ragione ai 5 Stelle perchè dovrei votare ancora Pd e non scegliere invece direttamente i 5 Stelle? E per il Pd, a quel punto, sarebbe la fine". Leggi anche: Luca Ricolfi: "La formula migliore di governo? Sarebbe destra-sinistra, ma Mattarella..."