Loro 2, Berlusconi umiliato dalle ragazzine Bunga Bunga: cosa gli dicono
Esci dall'anteprima stampa di Loro 2, la seconda parte del film di Paolo Sorrentino su Silvio Berlusconi, con una tristezza infinita. Per l'atmosfera da fine Impero Romano, per il finto divertimento delle cene del Bunga Bunga, per il ritratto di un leader anziano e "patetico", gli dice una ragazza di vent'anni a Villa Certosa, "con l'alito uguale a mio nonno"; e poi la cena con Mike Bongiorno trasuda malinconia, la moglie Veronica Lario (Elena Sofia Ricci) lo pianta e lo umilia definendolo "malato" e delinquente, perché siamo nel periodo della tragedia del terremoto dell'Aquila, perché Berlusconi ha capito che non sarà mai ricordato come uno statista ma come uno che ai vertici internazionale fa i cucù e le corna nelle foto ufficiali. Eppure l'inizio di Loro 2, al cinema dal 10 maggio, è scoppiettante, comico, pieno di battute. Si parte con Berlusconi a pranzo con Ennio Doris, suo socio storico, che ha il volto pure lui di Toni Servillo (gigantesco). Lo convince a fare cadere il governo convincendo una manciata di onorevoli (sei senatori) a passare dalla sua parte. Berlusconi non si dà pace per aver perso le elezioni per 25.000 voti, cerca il modo per tornare ai vertici. "L'altruismo è il miglior modo per essere egoisti", dice Doris, che ricorda all'amico gli anni d'oro, che lui è stato il più grande venditore d'Italia e che i "venditori sono uomini molto soli". E allora Silvio, nella solitudine di Villa Certosa, in Sardegna, che fa? Seconda scena monumentale del film: seduto sul divano, prende le Pagine Bianche, le sfoglia, telefona a una signora a caso, e la convince a comprare una casa. "Io vendo un sogno, non è tardi per i sogni", le dice, che poi è la filosofia di tutto il suo impero, dalle televisioni alla politica. Ma come sappiamo, non tutte le promesse sono state mantenute. Intanto il matrimonio con Veronica, ancora tutta presa da letture intellettuali e dalla voglia di andare a piedi in Cambogia, si sgretola. Lei parte, lui si consola cantando Malafemmena con Apicella, si intrattiene con loschi figuri che chiedono soldi, incontra senatori da convincere (cosa per cui è stato processato), conosce colui che sarà la sua rovina, una delle tante, Sergio Morra - che sarebbe il faccendiere pappone Gianpy Tarantini -. Glielo presenta Kira, alias di Sabina Began, a cui addirittura regala il ruolo in una fiction su Lady Diana. Berlusconi passa le giornate al telefono chiedendo agli amici produttori di piazzare le sue amiche nelle fiction di successo, i magistrati iniziano a intercettarlo e tutto finisce sui giornali. Nel film, gli attacchi politici a Silvio sono i soliti. Inizia l'era delle cene eleganti fatte di sole donne, tutte portate dalla Began e da Tarantini, "ma mi raccomando, niente signore a pagamento, niente droga, non la sopporto, e niente tacco: qui non siamo alti". Serate di una mestizia infinita. Barzellette, finti gabibbi, vulcani che eruttano, menù con pizza a champagne, giostre, ragazzine che si fanno selfie mezze nude. Berlusconi non è mai molesto con le donne, non fa mai sesso, non tocca, guarda e basta e fa battute. Nel film si approccia sempre con misura, ma l'effetto-squallore è inevitabile. Le ragazze ballano vestite da sexy poliziotte o da conigliette, il capo guarda - va detto - con lo stesso trasporto con cui assisterebbe alla Corazzata Potemikin. Sabina Began pensa di essere la sua fidanzata, si umilia perché innamorata, dice, si mette mezza nuda e lui la copre, con stizza. Tarantini gli chiede un posto da eurodeputato e lui lo manda a quel paese. E ovviamente a tutte regala le famigerate collane con la farfallina. "Io sono patetica a essere qui, lei è patetico a essersi tolto le scarpe per sembrare giovane", gli dice una ragazza, quella dell'alito che puzza. Tutto questo a casa del presidente del Consiglio. Già. Perché intanto Berlusconi ha vinto le nuove elezioni, c'è Gianni Letta (Roberto Herlitzka) che gli chiede se ai vertici con i capi del mondo può evitare gentilmente evitare le sue gag imbarazzanti. Un esercito di fan lancia l'inno Meno male che Silvio c'è, della Pascale non c'è traccia ma Dudù è sempre presente. Il Cavaliere fa l'errore di andare al compleanno di Noemi Letizia, è provato dalle inchieste giudiziarie, dalle intercettazioni, dagli attacchi della stampa nemica, si trova di fronte alla tragedia che ha colpito l'Italia al cuore, il terremoto dell'Aquila. Corre dai cittadini che non hanno più una casa, ha le lacrime agli occhi, accarezza il volto di una vecchina che piange e le promette che avrà la dentiera che ha perso. Così come le case. Molto intenso e verosimile è il durissimo dialogo con Veronica. Quello del divorzio. Lui le dà della velina ("ingrata", scrisse Libero), lei del malato di mente. Paolo Sorrentino trasforma l'ex moglie di Silvio Berlusconi nella sua nemica numero uno, cosa che non si discosta poi tanto dalla realtà. In fin dei conti, è stata la persona che ha rovinato di più l'ex Cavaliere. "Sei sopravvissuto grazie a Craxi", "dimmi, dove è iniziata davvero la tua fortuna, cos'erano quei 113 miliardi di lire". "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere", replica Berlusconi come se fosse davanti a un magistrato. E in effetti lo è. L'apice della depressione, lo spettatore di Loro 2 la tocca con la cena tete-a-tete tra Mike Bongiorno e Berlusconi. "Tu guardi al passato, io ho ancora mille progetti", dice Silvio a Mike. "Dai, la prossima volta faccio eruttare il vulcano". Sipario. Per approfondire leggi anche: La prima parte del film su Silvio Berlusconi: trama e recensione di Alessandra Menzani