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Matteo Renzi, dopo tre anni il dubbio sulla scelta di Mattarella: lo aveva preferito ad Amato

Gino Coala
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Tre anni fa Matteo Renzi si è ritrovato davanti a una scelta cruciale per il suo futuro politico. Nel 2015, in pieno Patto del Nazareno con Silvio Berlusconi, l'allora segretario del Pd ruppe l'alleanza con il leader di Forza Italia preferendo Sergio Mattarella come suo candidato ideale per il Quirinale. Con il Cav l'intesa finì nel momento esatto in cui l'attuale Capo dello Stato è stato eletto, mettendo così da parte l'ipotesi concordata di sostenere l'ex premier Giuliano Amato, indimenticato autore del più clamoroso prelievo notturno dai conti correnti degli italiani tra il 9 e il 10 luglio 1992. Leggi anche: Di Maio, il piano segreto di grillini e dem per farlo fuori: c'è la regia di Prodi e Amato Dopo quella decisione sul Colle, per Renzi sono cominciati i guai, passando dalla batosta del referendum costituzionale che lo ha costretto a cedere palazzo Chigi, fino alle dimissioni da segretario dopo il tonfo elettorale dello scorso 4 marzo. I rapporti con Mattarella sono andati via via peggiorando, fino a raggiungere oggi i minimi termini, come riporta il Giornale. Dopo l'ultima Direzione del Pd, Renzi ha dimostrato di avere ancora il controllo del suo partito, avrebbe potuto impegnarsi in prima persona nella trattativa sulla formazione del governo. Peccato però che la sua presenza non sarebbe stata gradita dal Quirinale, così ha desistito. Chissà quindi se Renzi si sia mai pentito di aver preferito Mattarella ad Amato, come in tanti hanno provato a chiedergli in questi giorni. In pubblico Renzi non avrebbe voluto rispondere al grande quesito, a voce però si sarebbe concesso a un più dubbioso: "Chi può saperlo". Probabilmente in vita sua Renzi non ha mai ammesso un solo errore, in questo caso però l'ex segretario Pd traballa. Magari questo stallo sarebbe durato un po' meno.

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