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M5s, no al governo e voto a luglio? Occhio: quanti voti in più può prendere Luigi Di Maio

Giulio Bucchi
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Mi conviene di più andare al voto subito o stare all'opposizione e fare la vittima? Luigi Di Maio non passa giorno senza pensarci, e ora che pare aver convinto anche Matteo Salvini all'aut aut, governo politico o ritorno alle urne l'8 luglio, forse un po' gli dispiace. Domenica pomeriggio a In mezz'ora da Lucia Annunziata il leader del Movimento 5 Stelle l'ha sparata grossa, provando a buttarla sul rischio "balcanico": "Non sta ancora succedendo ma il rischio che vedo io è un rischio per la democrazia rappresentativa. Io non minaccio nulla ma il rischio di azioni non democratiche può esserci". O ancora "Quando una forza politica come la nostra entra nella democrazia rappresentativa e ne condivide alcune regole, come il dialogare con gli altri, e poi riceve il due di picche allora il rischio è che cominci ad allontanarsi dalla democrazia rappresentativa. Non sta succedendo ma il rischio c'è". Ma secondo quanto riporta il Messaggero, i sondaggi commissionati dal Movimento in questi ultimi giorni gli fanno tifare opposizione tutta la vita: i 5 Stelle fuori dal governo hanno già superato la quota del 32% sfiorata il 4 marzo tanto che i vertici grillini già gongolano: "Siamo al 35%". Sulla carta, tutto bene: ma cosa succederà se davvero gli elettori saranno a chiamati a rivotarli 4 mesi dopo l'ultima volta, e soprattutto dopo la figura barbina di questi due mesi di consultazioni a vuoto? Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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