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Sergio Mattarella: "Il presidente della Repubblica non è un notaio"

Cristina Agostini
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La presidenza di Einaudi fu "tutt'altro che notarile". Sergio Mattarella, a Dogliani per il 70esimo anniversario dell'insediamento al Quirinale come primo presidente della Repubblica italiana eletto dal parlamento, ha mandato un messaggio subliminale a Matteo Salvini e Luigi Di Maio ricordando che appunto Einaudi non fu un mero "notaio" e  che "rinviò due leggi approvate dal Parlamento, perché comportavano aumenti di spesa senza copertura finanziaria, in violazione dell'art.81 della Costituzione". Una presidenza tutt'altro che notarile come dimostrò anche, ha detto ancora Mattarella « la vicenda del diritto di nomina dei cinque giudici di spettanza del Presidente, secondo il disposto dell'art. 135 della Costituzione. La questione portò, nel 1951, in occasione della legge che integra quell'articolo, poi approvata nel 1953, a un aperto contrasto con il governo e si concluse con la piena conferma dei poteri del Presidente stabiliti dalle norme costituzionali».

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