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Silvio Berlusconi riabilitato, non è ancora finita: ecco come le toghe possono incastrarlo di nuovo

Giulio Bucchi
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È stato riabilitato, Silvio Berlusconi, ma non è ancora finita. Il procuratore generale di Milano ha infatti ancora due settimane di tempo dal deposito dell'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza (che arriverà lunedì) per valutare se opporsi, prima davanti allo stesso tribunale che aveva deciso in suo favore e poi davanti alla Cassazione. L'iter si concluderà entro due o tre mesi. A sua volta il Cav dovrà decidere se, in caso di ricorso da parte del Pg, aspettare l'ulteriore sentenza oppure no. A Milano, spiega il Messaggero, sembra prevalere l'interpretazione per cui la sentenza di venerdì, con o senza Cassazione, è immediatamente esecutiva. L'annullamento degli effetti della riabilitazione, spiega l'articolo 180 del codice penale, può avvenire solo in caso di una nuova condanna passata in giudicato ad una pena "non inferiore ai due anni". Di processi aperti ce ne sono (il filone Ruby, da Milano a Siena e Roma, il processo di Bari, il processo siciliano sulle stragi) ma sono tutti fermi tra udienza preliminare e primo grado. Nell'ipotesi più negativa, se la Cassazione annullasse la decisione della Sorveglianza, a Berlusconi converrebbe venire eletto in Parlamento il più in fretta possibile perché una volta deputato o senatore anche con sentenza sfavorevole la decadenza non sarebbe automatica. Servirebbe un voto dell'aula, un altro.

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