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Luigi Di Maio premier, l'indizio: perché alla fine può spuntarla il grillino, una sciagura italiana

Davide Locano
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Le trattative, alla Camera, continuano. Luigi Di Maio e Matteo Salvini cercano un nome condiviso proporre a Sergio Mattarella come premier. Di sicuro, c'è che si tratterà di un grillino: in cambio del ministero degli Interni e di altri pesanti dicasteri su questo è stata trovata un'intesa. Circolando diverse ipotesi, che vanno da Vincenzo Spadafora ad Alfonso Bonafede, Vito Crimi e Carlo Fraccaro. Ma, sullo sfondo, resta l'ombra nera di Di Maio. E se fosse proprio lui a spuntarla nella corsa alla premiership? Leggi anche: Mattarella, i due diktat a Di Maio e Salvini: ombre nere all'orizzonte Secondo La Stampa, tutti gli indizi lasciano pensare che, per esclusione, alla fine possa toccare proprio a lui. I nomi che stanno circolando servirebbero soltanto ad essere bruciati. Il punto è che questi ultimi nomi, per Salvini, sarebbero troppo deboli e troppo vicini al capo politico del M5s (la Lega ha controproposto Emilio Carelli, ma dal M5s è arrivato un secco no). Certo, su Di Maio la Lega dovrebbe cedere: Salvini, più volte, ha escluso che possa essere lui il premier. Eppure... A rendere ancora attuale l'ipotesi sono le contropartite che i grillini avrebbero offerto a Salvini: come detto non solo gli Interni, ma anche il sottosegretario con delega ai Servizi, l'Agricoltura, Trasporti e Sviluppo Economico. Piatto ricco che potrebbe anche spingere il segretario del Carroccio a concedere il suo via libera, ovviamente a sorpresa. Inoltre, gli altri nomi grillini che circolano sono troppo deboli: difficilmente supererebbero il vaglio del Quirinale. Non che a Sergio Mattarella l'ipotesi di Di Maio premier piaccia, ma trattandosi del capo politico di quello che è stato il partito più votato difficilmente potrebbe opporsi. La sciagura-Di Maio premier, insomma, ancora non può essere esclusa.

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