Lo strappo

Matteo Salvini, il veto di Mattarella che ha fatto saltare tutto: "Io non chino la testa"

Gino Coala

Fino all'ultimo colloquio di questo pomeriggio con Matteo Salvini, Sergio Mattarella ha confermato il veto sul nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia. Una posizione che ha fatto letteralmente saltare i nervi al leader leghista che, dal comizio a Terni per le amministrative, ha denunciato: "Mi sto convincendo che non siamo un paese libero. Siamo un paese a sovranità limitata. Per noi - ha aggiunto Salvini - un principio viene prima di tutto: per l’Italia decidono solo gli italiani. Per il governo decidono i cittadini italiani, se siamo in democrazia". Le possibilità che il governo M5s-Lega vada in porto sembrano ormai svanite, lo stesso Salvini ne parla con un tono vagamente nostalgico: "Se avessi dovuto seguire la convenienza mia e del partito avrei detto, non ci provo neanche. Ce l’abbiam messa tutta - aggiunge - se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo, lo vada a spiegare a sessanta milioni di italiani.  Il sospetto di Salvini è dietro la contrarietà del Quirinale sul nome di Savona ci siano le pressioni di Bruxelles e Francoforte, considerando le posizioni anti-euro dell'economista: "Se un ministro dà fastidio a certi poteri forti che ci hanno massacrato vuol dire che quello è il ministro giusto. Non chinerò mai la testa davanti alle richieste di chi non risponde al bene dei cittadini italiani".