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Perché Sergio Mattarella ha chiamato Carlo Cottarelli. Il vero motivo: un rischio senza precedenti per l'Italia

Giulio Bucchi
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La scelta di annunciare l'incarico di premier a Carlo Cottarelli, da parte di Sergio Mattarella, ha una sola motivazione. Drammatica e mossa dalle stesse ragioni che hanno portato al no al governo di M5s e Lega. La missione dell'ex commissario alla spending review, oggi direttore dell'Osservatorio dei conti pubblici dell'Università Cattolica di Milano, è disperata, forse ai limiti dell'impossibile. Il governo del presidente che dovrà presiedere sulla carta non ha speranze di prendere la fiducia alla Camera, dove M5s e Lega hanno la maggioranza e voteranno ovviamente contro. Leggi anche: L'amico tedesco, "Italia impossibile da salvare in caso di crisi" Dunque? Semplice formalismo? No, da parte del Quirinale è stato scelto di inviare un nuovo messaggio a borse, finanza, autorità europee (e speculatori), per raffreddare la febbre dello spread e allontanare gli avvoltoi del fallimento: Cottarelli, l'uomo dei tagli che non vuole cancellare la Legge Fornero né abbassare le tasse, è il segnale del tipo "cara Bruxelles, cara Francoforte, tranquilli, seguiremo le vostre direttive". Poco importa che poi il piano vada in porto o meno, la situazione politica è già compromessa. Al presidente preme evitare un terremoto peggiore: quello di Piazza Affari.

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