Matteo Renzi, Luca Ricolfi sul nuovo partito dell'ex segretario Pd: "Fa bene, ma senza la Boschi"
Il Partito democratico e con lui Matteo Renzi non è del tutto spacciato, almeno secondo il politologo Luca Ricolfi, finora mai tenero nei giudizi dell'ex premier e del suo partito. Anche se la data delle elezioni potrebbe cadere nel pieno di una crisi di identità del Pd, il prof. Ricolfi si sbilancia profetizzando un risultato sorprendente che potrebbe emergere dalle urne: "Pur non facendo nulla - ha detto il politologo a Italia oggi - tornerà sopra al 20%, perché una parte dell'elettorato di sinistra che ha votato Cinque Stelle si sentirà costretto a tornare a casa". Leggi anche: L'Italia va a rotoli, la Boschi si presenta con questa robina qua: roba mai vista / Guarda Gli elettori di sinistra però potrebbero ritrovarsi davanti a una clamorosa sorpresa. Da tempo i retroscena descrivono il Pd come una sorta di polveriera pronta a esplodere. Prima che i dem arrivino alle prossime primarie e quindi al congresso, a sinistra potrebbe essere un radicale rimescolamento delle figurine dei suoi politici. L'elettore di sinistra quindi: "potrebbe scoprire che di case ora ve ne sono due - dice Ricolfi - quella del vecchio Pd, magari ben zavorrato dai dinosauri di LeU, e quella di un nuovo partito centrista-macroniano-europeista fondato dal redivivo Matteo Renzi". Che l'ex premier abbia intenzione di svincolarsi dal baraccone Pd e mettere in piedi un proprio movimento sembra sempre più certo, per quanto storicamente le scissioni a sinistra finora abbiano portato solo all'estinzione: "Renzi farebbe benissimo a fondare un suo partito - chiarisce Ricolfi - magari non portandosi dietro la Boschi ed evitando il bullismo del passato. Se la sinistra vuole allargare il suo consenso, come è sempre stato, dal 1946 al 2007, piuttosto che con un unico partito né carne né pesce".