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Paolo Savona, dopo il secco "no" la svolta: pronto ad un altro ministero, nasce il governo M5s-Lega?

Giulio Bucchi
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Prima, l'indiscrezione-terremoto: Paolo Savona non accetta altri ruoli nel governo che non siano al ministero dell'Economia. La soffiata, confermata inizialmente da varie fonti (e attribuita allo stesso Savona), aveva gettato una luce sinistra sulle nuove trattative tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in corso a Roma. Su Savona, infatti si era schiantato il primo tentativo di M5s e Lega, con il no del presidente Sergio Mattarella, e un epilogo simile pareva scontato. Successivamente, al termine di frenetiche trattative, il cambio di rotta un po' a sorpresa: Savona avrebbe accettato un ruolo differente nel governo, dove all'Economia planerebbe Giovanni Tria. Per Savona, si profila il dicastero degli Affari Europei. Sarebbero dunque state vinte anche le resistenze di Matteo Salvini, che per l'economista euro-critico fino ad oggi non aveva preso in considerazione nove posizione. Leggi anche: Savona, spuntano le mail private contro Mattarella. Altro caos Prima della svolta, si era tornati a parlare anche dello scorporo del Mef in Finanza e Tesoro, con un Savona dai poteri dimezzati e limitati alle questioni italiane e un esponente più "morbido" a tessere i rapporti con l'Europa nel dicastero gemello. Soluzione che sarebbe stata superata dagli avvenimenti. 

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