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Paolo Savona: "Uscita dall'euro, c'è il rischio cigno nero"

Cristina Agostini
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Uscita dall'euro? Dobbiamo essere pronti a tutto. Paolo Savona, ministro per gli Affari europei spiega che "potremmo trovarci in situazioni in cui sono altri a decidere. La mia posizione è di essere pronti a ogni evenienza". E ricorda che "una delle mie case, Banca d'Italia, mi ha insegnato a essere pronti non ad affrontare la normalità ma il cigno nero, lo choc straordinario". Leggi anche: "Flat tax e reddito di cittadinanza?". Savona, la lezione all'Europa: cosa deve fare ora il governo / Video Savona sottolinea di avere "uno spirito europeo e non europeista" e che bisogna diffidare di tutti i sistemi che finiscono in "ismo": "Comunismo, socialismo, capitalismo e anche l'europeismo che è diventato un'ideologia". Quindi "dobbiamo fare di tutto per cercare di mettere all'ordine del giorno il discorso della cittadinanza europea" che fa parte del contratto di governo. "Non sono un sovranista, sono un trattativista".  "Mi recherò da Mario Draghi", aggiunge Savona, "prima volevo che la mia azione godesse della legittimazione democratica. Io ero stato delegittimato dai media e non mi sono mosso fino a questo momento per questi precisi motivi". Vuole parlare con lui anche dello "statuto della Bce", "uno dei punti fondamentali".

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