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Matteo Salvini, visita in Egitto: asse con al Sisi per stabilizzare la Libia

Cristina Agostini
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La visita di Matteo Salvini al Cairo è stata una vera e propria "mossa internazionale" volta a "stabilizzare la Libia e combattere il terrorismo" ma anche a lanciare un segnale alla Francia. "No ai balzi in avanti proposti dai francesi", ha subito detto il ministro dell'Interno annunciando che il primo argomento trattato con Abdel Fatah Al Sisi è stato Giulio Regeni, il ricercatore torturato e ucciso due anni fa al Cairo: "Lo dobbiamo alla sua famiglia e al popolo italiano". Leggi anche: Open Arms, tutte le balle. Il documento clamoroso: sputtanata la Ong in fuga Riporta il Messaggero che il tema dell'incontro è stato l'immigrazione. Da una parte la pacificazione della Libia, dall'altra gli accordi di riammissione dei migranti arrivati in Italia. Intesa che con il Cairo c'è già ma che il Viminale vuole rafforzare. Lo scopo di Salvini è di costruire una conferenza sulla Libia a cui partecipi anche l'Egitto, più vicino al generale Haftar, posto che con al Sarraj e il suo governo tripolino i contatti sono costanti: "In Libia c'è bisogno di cautela e rispetto", ha detto Salvini, "con l'Egitto, che è un interlocutore privilegiato, abbiamo condiviso che la stabilizzazione del paese non debba passare per balzi in avanti come quelli previsti dai francesi. L' obiettivo è eleggere un governo e un parlamento che abbiano un unico esercito". 

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