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Giulia Bongiorno: "L'allarme razzismo non esiste. Quello dell'immigrazione sì"

Cristina Agostini
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"L'unico allarme con cui fare i conti è il caos che nasce da scelte sbagliate di indiscriminata apertura delle porte a qualunque immigrazione" sbotta Giulia Bongiorno intervistata da La Repubblica. "Ne sono scaturiti singoli episodi di insofferenza e ostilità. Vanno condannati, ma senza inventare un generico allarme razzismo che non esiste". Esiste in Europa, secondo la Bongiorno, "chi respinge alla frontiera e chi difende i confini con le armi: è impossibile, con tutta la generosità e la sensibilità del mondo, che l'Italia si faccia carico da sola di un dramma collettivo. La linea di rigore di Salvini ha generato un cambio di passo in Europa". Leggi anche: Bongiorno, schiaffo alla Madia: "Riforma inutile, cosa faremo". Statali, la pacchia è finita E sulla legittima difesa, suo cavallo di battaglia, il ministro insiste: "Io sono per il diritto di reazione: l'aggressione genera ansia e paura e chi viene aggredito deve avere un diritto di reazione ampio e incontestabile. Chiunque entra in casa altrui per rubare o uccidere accetta il rischio di questa reazione". Detto questo, continua la Bongiorno, "nessuno vuole più armi o maggiore libertà nel loro uso: quindi, parlare di Far West è fuorviante. Bonafede ha le idee chiare sul tema". Bongiorno difende Salvini anche nella contestata nomina di Marcello Foa alla Rai, definito dal Pd sovranista e antifemminista: "Da che pulpito viene la predica... Fatelo lavorare e giudicatelo per quel che farà". E sulla pubblica amministrazione: "Chi deve confrontarsi con la PA spesso ha troppi interlocutori, troppi uffici, troppe autorizzazioni da chiedere: tutto ciò nella migliore delle ipotesi esaspera, nella peggiore induce a cercare scorciatoie illecite. La mazzetta serve a oliare il meccanismo, dunque se si semplificano le procedure ci saranno anche meno mazzette".  

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