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Razzismo, il dossier del ministero dell'Interno: altro che emergenza, il rischio emulazione

Gino Coala
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Parlare di "emergenza razzismo" in Italia è a dir poco da esagitati, ma negli uffici del ministero dell'Interno sono comunque sotto stretta osservazione tutta una serie di episodi che negli ultimi tempi hanno fatto gridare all'allarme, soprattutto da sinistra. Il fenomeno è in fase di analisi, per accertare almeno se esista o meno un concreto rischio di emulazione. Leggi anche: Daisy Osakue, parla Brunella Gambino colpita dalle uova: "Violenza inaudita" È stato il capo della Polizia Franco Gabrielli, scrive il Messaggero, a sollecitare un rapporto dettagliato all'Oscad, l'osservatorio del dipartimento di Pubblica sicurezza contro gli atti discriminatori, che dovrà comparare i dati degli ultimi anni, per verificare se esista un motivo di allarme e se ci sia un filo conduttore che leghi questi episodi. Una chiarezza più che indispensabile da parte del ministro Matteo Salvini, che ha sempre ridimensionato gli allarmi diffusi dalle opposizioni in Parlamento. L'ipotesi più accreditata è orientata sulla tensione sociale e politica che agita le periferie delle città, oltre che i piccoli centri, dove l'intolleranza è stata più evidente negli ultimi mesi. Gli addetti ai lavori considerano gli ultimi episodi ciclici nel tempo. Lo dimostra per esempio l'ultima campagna elettorale, quando il clima è stato avvelenato da episodi simili. E poi c'è l'effetto della percezione, riportato a livelli più concreti dagli stessi dati in possesso dell'Osservatorio. Lo dimostrano le urla isteriche di questi giorni sulle prime pagine dei giornaloni come Repubblica, che prima grida all'aggressione razzista - vedi il caso di Moncalieri - per poi scoprire che certi episodi rientrano in violenze di altra natura, non di certo a sfondo razzista. 

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