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Marco Travaglio, la badilata contro Matteo Salvini indagato: "Perché il pm fa bene"

Giovanni Ruggiero
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Puntuale come il Natale e il rientro dalle ferie estive arriva l'esultanza di Marco Travaglio per l'indagine a carico di un politico di centrodestra, nel caso in questione quella contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona dalla procura di Agrigento per aver vietato lo sbarco della nave Diciotti. Nel suo editoriale, Travaglio individua almeno "tre buoni motivi" per cui quella indagine rappresenti una "buona notizia". Leggi anche: La vendetta sul pm che indaga Salvini, chi lo denuncia: una crisi politica senza precedenti Il primo motivo che fa godere il direttore del Fatto quotidiano è che "in Italia esiste ancora una magistratura indipendente che fa rispettare le legge senza farsi intimidire da minacce e insulti". E fin qui. Poi però passa all'assalto politico: il secondo buon motivo per Travaglio è l'indagine del magistrato siciliano "traccia attorno al governo un perimetro ben preciso, quello della legalità, che non può essere valicato da nessuno", dando per scontato che Salvini sia già da rinchiudere in cella gettando la chiave. E il terzo motivo-capolavoro se la prende con il consenso raccolto da Salvini fino a questo momento, che secondo Travaglio "non lo esime da dal rispetto della Costituzione".

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