Luigi Di Maio, l'ultima barzelletta del vicepremier grillino: si fa umiliare pure da Tria
È da giorni che il vicepremier Luigi Di Maio agita la minaccia contro l'Unione europea di non adempiere ai versamenti dovuti per contribuire al bilancio comunitario, così come il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha già minacciato il veto proprio sul bilancio, se gli altri Paesi Ue non avessero dimostrato più attenzione alle esigenze italiane, in primis contro il fenomeno dell'immigrazione. E ultima, ma non meno importante, è stata la minaccia di Di Maio di sforare anche il tetto di spesa, imposto dall'Europa con il rapporto del 3% tra deficit e Pil, pur di portare avanti il progetto del reddito di cittadinanza. Per approfondire leggi anche: Sapelli, la pagella definitiva del governo Lega-M5s: bocciati e promossi, un ministro viene massacrato La determinazione di Giggino però non ha fatto i conti con chi il bilancio lo deve materialmente scrivere, vedi il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Dalla sua missione in Cina, il ministro ha già detto chiaramente - facendosi ben intendere dagli investitori internazionali, attenti alla stabilità dell'economia italiana - che non il rapporto deficit-Pil non sarà sforato. Da Bruxelles potrebbero anche concedere un po' di flessibilità, ma niente di eclatante. Non è un caso che Di Maio si stia mantenendo sempre vago sulle questione economiche, così da tenere un po' di spiragli aperti, utili come vie di fuga per ripiegare su scuse dell'ultimo momento in caso di minacce cadute nel vuoto. E fa bene, visto che è sempre Tria a dire da Pechino: "Le linee generali del quadro programmatico sono state già decise in un vertice di governo ai primi di agosto. Ne facemmo anche un comunicato. L'obiettivo è il rispetto del rapporto deficit-Pil e il calo del debito". La partita è già bella che finita prima di cominciare.