resa dei conti

Diciotti, tra le carte non ci sono gli ordini scritti e l'inchiesta contro Salvini potrebbe frantumarsi

Caterina Spinelli

Matteo Salvini potrebbe "dribblare" l'accusa di sequestro di persona aggravato, avanzata in relazione al caso Diciotti. Al pm Luigi Patronaggio manca infatti la materia prima: gli ordini scritti che sarebbero arrivati alla catena di comando per il "no" allo sbarco dei migranti della nave Diciotti. "Un ordine formale non è stato mai impartito - rivela Il Messaggero -. Nessuno sembra avere detto chiaramente al comandante della nave, il capitano di fregata Massimo Kothmeir, quale rotta seguire e come gestire i migranti trattenuti a bordo, a parte l'assistenza umanitaria". Insomma, l'inchiesta sarebbe basata sul nulla. Leggi anche: Matteo Salvini avverte: "Se arriva un'altra Diciotti, faccio lo stesso" I problemi non finiscono qui, perché bisogna sbrogliare anche il nodo delle competenze. Un dettaglio non da poco se si pensa che per ora la spettanza è di Palermo, in quanto si suppone che lo stop allo sbarco sia arrivato a Lampedusa, ma potrebbe benissimo spostarsi a Catania, dove la nave è attraccata.Intanto per ricostruire la catena di comando, saranno ascoltati il comandante della Diciotti, i comandanti delle capitanerie di Porto Empedocle e Catania, il capo di gabinetto di Salvini, Matteo Piantedosi, il responsabile dell'ufficio circondariale marittimo di Lampedusa e altri funzionari.