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Partito democratico, il suicidio perfetto dei piddini: perché puntano su Macron

Gino Coala
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Alla sinistra italiana sembra manchi quasi del tutto l'istinto di sopravvivenza che di solito caratterizza tutti i mammiferi. Dopo aver gettato alle ortiche cinque anni di governo, dopo aver subito uno dei tonfi elettorali più imbarazzanti degli ultimi tempi, i dirigenti del Pd studiano il piano perfetto per un suicidio già annunciato. Leggi anche: Renzi, il sondaggio che lo cancella: Pd, ecco chi lo surclassa In vista delle prossime elezioni Europee, i piddini non smettono di litigare e dividersi tra correnti e gruppetti, con i renziani da una parte, i sostenitori di Nicola Zingaretti che sperano nella grande rinascita della sinistra, i più indecisi che sperano in Carlo Calenda per non avere più Renzi tra i piedi. E con i dubbi sulla leadership, ci sono anche quelli sul programma: che fare, dove andare, lo sa solo il cielo. Un punto fermo però sembra accomunare i piddini italiani, il nuovo pupillo che li mette tutti insieme si chiama Emmanuel Macron, l'unico leader europeo lontano dai movimenti sovranisti che finora è riuscito a fare più opposizione a Matteo Salvini di quanto non sia capace il Pd in tutta la sua esistenza. Peccato però che Macron sia in caduta libera nei sondaggi, non lo sopportano neanche i francesi.

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