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Decreto sicurezza, l'esame del Quirinale sarà "molto severo"

Matteo Legnani
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Un esame "severo". È quello al quale i tecnici del Quirinale stanno sottoponendo da oggi il Decreto Sicurezza approvato ieri 24 settembre dal Consiglio dei ministri e presentato poi alla stampa. Punti critici, rivela Il Corriere della Sera, al Quirinale ne avrebbero già trovati. Vedremo se alla fine quelle richieste da Mattarella saranno "piccole limature", come si augura il ministro dell'Interno Matteo Salvini, oppure righe con la matita blu. Per il capo dello Stato la partita è assai delicata. Il decreto, combinando "sicurezza e immigrazione" è molto duro, ben poco condivisibile da uno con la formazione culturale e politica di Mattarella. Un punto delicato, scrive sempre il Corriere, agli occhi del capo dello Stato, sarebbe quello che prevede la libertà di espellere chiunque dall'Italia in presenza di una singola denuncia o azione di polizia, senza che sia necessario il pronunciamento di un magistrato. Ma, prosegue sempre il Corsera, un esame "severo" del Colle è nell'interesse dello stesso governo, per limitare la possibilità che sia poi una pioggia di ricorsi alla Corte costituzionale a bloccarlo. Un secco rifiuto di firma da parte del presidente è comunque impensabile, perchè avrebbe conseguenze inimmaginabili. Per approfondire leggi anche: Mattarella, alta tensione con Salvini sul decreto: le obiezioni del Quirinale

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