Colpo su colpo

Matteo Salvini, missione in Tunisia: cosa mette sul piatto per bloccare l'immigrazione

Davide Locano

Velocizzare la procedura per il rimpatrio dei clandestini. Aumentare il numero dei voli per la Tunisia per incrementare le espulsioni, che oggi non possono essere superiori a 80, con due charter programmati, a settimana. Matteo Salvini arriva stamattina a Tunisi dove incontrerà il presidente della repubblica, Beji Essebsi, e il suo omologo tunisino, Hichem Fourati. Per il Viminale, a fronte dei continui arrivi dalla Tunisia - dall’inizio dell’anno sono 4.487, su un totale di 21.024 migranti, i tunisini sbarcati sulle nostre coste - la procedura in vigore non è sufficiente. Da qui la necessità di «rafforzare la vasta cooperazione sul piano della sicurezza». Sia aumentando i rimpatri di chi arriva in Italia - negli ultimi tempi si è intensificato il traffico di barchini verso il nostro Paese - sia aiutando la Tunisia a proteggere meglio le proprie frontiere. «Contrastare l’immigrazione clandestina è una priorità condivisa dai due Paesi», ha ricordato il titolare del Viminale. In cambio di una maggiore fluidità nelle procedure di espulsione, Salvini è pronto a offrire a Tunisi aiuti economici sotto forma di «nuovi investimenti italiani». (BE. NE.) Leggi anche: Decreto sicurezza, quanti ne manda a casa Salvini