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Edoardo Rixi minaccia le dimissioni: la Ragioneria trovi 40 milioni per il porto o lascio

Cristina Agostini
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Si dice pronto a lasciare il suo incarico da viceministro dei Trasporti il leghista (ligure) Edoardo Rixi se nel decreto per Genova ci saranno più soldi per il porto della sua città a danno degli altri scali della Penisola: "Sono genovese, ma non sono il viceministro del porto di Genova, bensì di tutti i porti italiani, che sono uno dei punti di forza di un Paese che vuole ripartire", dice a Repubblica, "e quanto sta emergendo è una vera follia". Leggi anche: Toninelli, ore contate. Appello al Quirinale: "Lo fanno fuori" L'attacco è diretto in primis contro la Ragioneria: "Io ci vedo della malafede perché l' accordo era che si individuasse la copertura e invece scopro che i soldi in più per Genova verrebbero recuperati togliendogli altri scali". Nel decreto infatti è prevista una norma che innalza la percentuale di Iva sulla merce in importazione restituita al porto di Genova dall'1 al 3 per cento. Ma per bilanciare la maggiore uscita si pensa di tagliare gli stanziamenti per gli altri porti italiani. "Non lo potrò accettare. Sapete quanto il porto di Genova raccoglie ogni anno sotto forma di Iva e gira integralmente all'Erario? 4,6 miliardi di euro. Ora questa norma del 3 per cento gli consentirebbe di avere una quarantina di milioni. E noi, di fronte a un'emergenza come quella che sta vivendo il primo porto d' Italia, pensiamo solo a tenere la spesa invariata, aiutando Genova ma colpendo tutti gli altri porti? Dopo il crollo del Ponte Morandi Genova ha perso il 32 per cento dei suoi traffici. Se in un anno raccoglie 4,6 miliardi è come dire che ha già perso quasi in miliardo. E la Ragioneria non trova 40 milioni?". 

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