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Manovra, Luigi Di Maio impazzito: a Bruxelles ci manda Roberto Fico

Matteo Legnani
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Il piano è: incontrare faccia a faccia i leader europei per precisare i contenuti della manovra e tranquillizzarli sugli sviluppi futuri del debito e della crescita. Il tutto per "tenere buono" il fronte della politica europea, in attesa che anche mercati e borse si plachino e diano respiro. Per questo, ieri 8 ottobre il vicepremier Luigi Di Maio è volato a Berlino per incontrare il suo omologo tedesco. Ma all'orizzonte, ormai, prossimo, c'è anche la attesa replica che la Commissione europea darà alla nostra manovra, che è attesa per lunedì 15 ottobre. E così, la maggioranza ha pensato anche a una missione a Bruxelles. Solo che, per motivi non dati, alla Ue ci è andato Roberto Fico. Evidentemente, il M5S ha preferito mandare una figura istituzionale come il presidente della Camera. Ma Fico non è esattamente" allineato" con la parte governativa del suo partito, rispetto alla quale è stato spesso critico. Ed è praticamente all'opposizione rispetto alla Lega e alle sue politiche su immigrazione e sicurezza. Infatti, non appena arrivato a Bruxelles, il presidente della Camera al termine dell'incontro con Juncker ha incontrato i giornalisti per dire che "Il Movimento 5 Stelle non si alleerà mai con Marine Le Pen", prendendo così le distanze dall'intesa siglata il giorno precedente tra Salvini e la politica francese in chiave di elezioni europee. Non il miglio servizio a chi, anche in Europa, si prefigge l'obiettivo di spaccare gli equilibri consolidati e stagnanti che hanno trasformato la Ue in un branco di burocrati. Per approfondire leggi anche: Salvini e Le Pen, nasce il Fronte della libertà: perchè Silvio Berlusconi è fregato

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