La rabbia del ministro

Matteo Salvini, slovacca stuprata da clandestino nel centro Baobab: "Pena per femministe e antirazzisti"

Giulio Bucchi

Una slovacca di 38 anni ha denunciato di essere stata stuprata da un immigrato tunisino irregolare di 20 anni, nella tendopoli gestita dal centro sociale Baobab dietro la stazione Tiburtina a Roma. Il fatto è avvenuto nella notte tra 8 e 9 ottobre e oggi il ministro degli Interni Matteo Salvini punta il dito contro il silenzio di femministe e anti-razzisti: "Gli attivisti del centro Baobab non hanno detto nulla - polemizza il capo del Viminale e leader della Lega -, forse perché troppo impegnati a dare solidarietà al sindaco arrestato di Riace o a criticare il Decreto sicurezza". Leggi anche: "Liberi di difendervi". Con Libero in edicola la pistola al peperoncino: tutti i dettagli Il giovane africano, spiega il ministro, avrebbe anche picchiato la donna e tenuta in ostaggio. Il clandestino è finito in cella, è già stato scarcerato e ha divieto di dimora a Roma. "Per gli stupratori provo schifo: per loro servono pene esemplari e, se necessario, la castrazione chimica. Per certi antirazzisti di professione - e per il silenzio delle femministe di sinistra - invece provo tanta tanta pena".