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Tregua armata

AdnKronos
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Cernobbio (Co), 20 ott. (AdnKronos) - "Abbiamo il diritto e dovere di andare d'accordo, io condizioni non ne pongo, visto che gli altri sono molto attenti giustamente come lo sono io". Dal Forum Coldiretti, Matteo Salvini torna a parlare dei recenti problemi nella maggioranza dopo le incomprensioni con Di Maio sul dl fiscale stemperando i toni e offrendo una tregua 'armata', ma pur sempre tregua, al M5S. "Quando mi arrivano dei provvedimenti dei 5 Stelle - aggiunge - io spesso vado sulla fiducia li firmo li leggo e non eccepisco alcunché, e non cambio idea dalla sera alla mattina, però ognuno è fatto a suo modo, quindi io rispetto gli alleati con cui stiamo lavorando bene in questi mesi e con cui lavoreremo bene per 5 anni". "Conte ha la mia stima e ha sempre ragione. Però - continua il vicepremier -, l'unica cosa è che stavolta chiederò che quando lui leggerà il decreto e Di Maio prenderà nota, una copia la voglio anche io perché altrimenti poi non vorrei che si ricominciasse da capo". In ogni caso, spiega ancora Salvini, "io ho detto non vi va bene, ve lo siete scritti, ve lo siete letti, avete cambiato idea, ve lo riscrivete e a me va bene, perché io dalla sera alla mattina non cambio idea". Il leader del Carroccio ha poi escluso di aver parlato con Di Maio: "Ci parliamo in Consiglio dei ministri" e che non ci sarà un vertice prima del Cdm di oggi "visto che sono qua sul lago di Como". "Ho il decreto sicurezza e immigrazione che arriva in Parlamento, - ha detto - la legge sulla legittima difesa, l'autonomia, stiamo lavorando alla riforma della Fornero, alla flat tax, figurati se metto in discussione un governo su qualche codice o codicillo su cui i 5 stelle hanno ripensato". "Ho presentato da forza di maggioranza e da ministro dell'Interno un decreto immigrazione e sicurezza concordato a lungo con il mondo, ci abbiamo lavorato per 3 mesi, e se una forza alleata di maggioranza invece di un emendamento me ne presenta 81, se io avessi dovuto comportarmi alla stessa maniera con il decreto di Di Maio avremmo potuto presentare 500 buone idee, però questo lo fanno le opposizioni, non lo fanno le maggioranze. Quindi spero che queste buone idee, che saranno eccezionali, - ha aggiunto - si riducano a un numero più normale, altrimenti il decreto immigrazione lo partoriamo nel 2020".

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