Di Maio avvisa Salvini
Roma, 8 nov. (Adnkronos) - Ora la partita si sposta sulla prescrizione. Con il nodo affrontato stamattina durante il vertice di governo che si è tenuto a palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i due viceministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini e il guardasigilli Alfonso Bonafede. Nonostante le rassicurazioni sulla tenuta del governo, però, il rischio che si vada allo scontro frontale è forte. "Il ddl con la prescrizione va votato in Aula alla Camera il prima possibile, altrimenti salta il contratto di governo - tuona Luigi di Maio in un'intervista a 'Il Fatto Quotidiano -. Nelle ultime ore mi sono arrivati solo segnali positivi. Bisogna trovare la quadra". Che la quadra sul ddl 'spazzacorrotti' vada trovata, e presto, è stato ribadito anche ieri, al termine dell'ennesima giornata convulsa, con il decreto sicurezza che ha ottenuto il disco verde dal Senato (163 i sì, 59 i no e 19 astenuti, mentre i dissidenti del M5S De Falco, Fattori, Mantero, Nugnes, e La Mura non hanno partecipato alla votazione). Il rischio è che il ddl anticorruzione, calendarizzato alla Camera il 12 novembre, possa slittare. Se così sarà, hanno fatto trapelare fonti del Movimento, non verrà votato nemmeno il decreto sicurezza, atteso ora all'esame di Montecitorio. E mentre ieri il presidente della Camera, Roberto Fico ha spiegato che in merito all'inclusione della prescrizione nel ddl anticorruzione "occorrerà indicare un nuovo e congruo termine per la presentazione degli emendamenti", un accordo sembra ancora lontano. Le opposizioni, intanto, fanno melina - in particolare Fi e Pd - nel corso della seduta delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, chiamate a decidere se allargare il perimetro del ddl anticorruzione. Enrico Costa di Forza Italia punta il dito contro il Bonafede accusandolo di disertare il confronto con la Commissione. Roberto Speranza di Liberi e Uguali parla di "colpo di mano": "E' una materia che stravolge l'assetto dell'ordinamento giuridico di questo Paese - sottolinea -. Credo che una delegazione di tutte le opposizioni alla fine di questa Commissione debbano recarsi dal presidente Fico e porre questo tema. Chiedo che non si proceda sull'allargamento di questo perimetro". Dall'Anm, il presidente Francesco Minisci, ospite di Agorà su Raitre, lancia invece l'allarme: "Se si pensa solo alla sospensione del decorso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado si fanno più danni" denuncia il presidente dell'associazione nazionale magistrati. "Noi siamo d'accordo alla sospensione dopo il primo grado ma non se resta un provvedimento isolato", spiega Minisci, ribadendo la posizione dell'Anm.