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"Inceneritori una ceppa", Di Maio zittisce Salvini

AdnKronos
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Roma, 15 nov. (AdnKronos) - Un botta e risposta al vetriolo, condito da un linguaggio non esattamente istituzionale, fra i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Oggetto della discordia, la Campania e la possibilità, ventilata dal leader leghista, di un termovalorizzatore in ogni provincia. Proposta irricevibile per il capo politico dei Cinquestelle, che lo ha attaccato duramente - senza però mai nominarlo - su Facebook. Ospite della Procura di Napoli, dove stamani ha presieduto un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, Salvini nel corso del suo intervento ha affrontato, tra le altre cose, la questione della Terra dei fuochi: "Tra qualche mese in Campania si rischia un'emergenza sanitaria e sociale a livello mondiale - ha avvertito -. Non so cosa abbiano fatto gli amministratori locali e regionali negli ultimi decenni ma dal 2008 la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata. Non c'è programmazione, c'è incapacità e dico incapacità perché voglio essere ottimista. Se si volesse pensar male si potrebbe supporre che non si è fatto niente come termovalorizzatori e sistema di smaltimento perché qualcuno ha interesse che non si faccia niente". Salvini ha così rimarcato come "in Campania serve un termovalorizzatore per ogni provincia" ricordando che "a metà gennaio va in manutenzione l'unico termovalorizzatore di tutta la regione, che andrà a un terzo del regime". Quindi ha aggiunto: "Se trovano la localizzazione" per i rifiuti "bene, altrimenti ci pensiamo noi". Parole che non sono piaciute al suo partner di governo Luigi Di Maio, il quale, pur non citando direttamente Salvini, ha tuonato contro le affermazioni del ministro dell'Interno. "Gli inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa e tra l'altro non sono nel contratto di Governo - ha scritto Di Maio in un post su Facebook -. Quando si viene in Campania e si parla di Terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La Terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici". A stretto giro la replica, piccata, di Salvini, che ha voluto sottolineare come "con i 'no' non si va da nessuna parte, questo vale soprattutto per gli enti locali: vale per i sindaci e la Regione che hanno detto no, no e no, e i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire dalla camorra? Non penso". "Non vorrei che tra due mesi Napoli e la Campania avessero un'emergenza sanitaria - ha spiegato ancora Salvini -, nel Contratto di Governo si parla di soluzione al problema dei rifiuti. I rifiuti o spariscono, o evaporano, o li mangiamo, o li valorizziamo, o li inceneriamo o li mettiamo in discarica. Il termovalorizzatore di Acerra si fermerà per manutenzione a gennaio io voglio una soluzione per i napoletani e per i campani. In Lombardia ci sono 13 termovalorizzatori e in Campania uno, e il rischio sanitario è in Campania". Il Contratto di Governo, ha poi ribadito Salvini, "l'ho letto e riletto e l'ho scritto. Qua c'è da dare risposte alle mamme, ai papà e ai bambini che non meritano di pagare tasse sui rifiuti e di morire tra i roghi tossici".

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