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Pierre Moscovici, l'ultima vergogna: "Italia, il deficit al 2% non basta". E Piazza Affari va nel panico

Giulio Bucchi
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Non molla, Pierre Moscovici. Secondo il commissario Ue agli Affari economici, francese e socialista, il taglio del deficit italiano dal 2,4 al 2% "non è sufficiente". "Questo è un passo nella giusta direzione, ma non ci siamo ancora, ci sono ancora passi da fare, forse da entrambe le parti". Al di  là della parziale correzione del tiro, Moscovici sembra aver ingaggiato una guerra a titolo personale contro Giuseppe Conte e il governo di Lega e M5s. GUARDA IL VIDEO - Rivolta anti-Macron, il leghista ciocca sconvolge Strasburgo. Clamoroso gesto in aula Poche ore prima dell'incontro tra il premier italiano e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, aveva infatti difeso il possibile sforamento del tetto del 3% richiesto dal connazionale Emmanuel Macron per la manovra francese motivandolo con l'emergenza nazionale della rivolta dei gilet gialli. Argomento delicato ma piuttosto fuori fuoco, che a molti nel governo italiano è parso un pretesto. Primo riflesso della nuova frenata di Moscovici sull'accordo Italia-Ue: la Borsa a Piazza Affari ha frenato bruscamente dopo un buon avvio all'insegna dell'ottimismo, anche sul fronte spread che aveva toccato i minimi dalla scorsa primavera.

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