A gennaio il decreto

Manovra, reddito di cittadinanza: così la Lega lo "sposta" verso nord

Matteo Legnani

Altro che "fatto", come nella ormai famosa lista compilata da Di Maio sui risultati del governo. Il reddito di cittadinanza, se tutto andrà secondo i desiderata del M5S, sarà inserito in un decreto ad hoc a gennaio (forse insieme alla Quota 100). E col passare del tempo sta mutando pelle, con una minore attenzione ai centri per l'impiego che, in una versione a impronta più leghista, perderebbero parte della loro centralità a favore delle aziende. Riporta il quotidiano Il Tempo che nelle ultime ore si starebbe lavorando a una formula del provvedimento che prevederebbe, secondo il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, "incentivi pari a 5-6 mensilità per le aziende che assumono. Non saranno loro a gestire il "reddito", ma saranno anche loro beneficiarie se assumeranno persone di quel particolare bacino". Pasquale Tridico, braccio destro di Luigi di Maio al ministero per lo Sviluppo economico, ha a sua volta aperto a incentivi all'assunzione sotto forma di tre mesi di sgravi fiscali, raddoppiati a sei per le donne. L'incentivo proposto dalla Lega viene collegato alla disponibilità dell'azienda a formare il neoassunto con corsi e tirocini della durata di cento ore. Nella formulazione finale del provvedimento atteso per metà gennaio, i due incentivi (le mensilità e gli sgravi fiscali) potrebbero anche essere combinati, spostando così la centralità dei centri per l'impiego verso le aziende, con una impronta certamente più leghista, nordista della norma. Leggi anche: Sondaggio, crollo della Lega al Nord. Toni Da Re: "Colpa del reddito di cittadinanza"