Luigi Di Maio, il retroscena: "Allora finisce qui". Il clamoroso sfogo contro Salvini: crisi di governo?
Una incontrollata escalation di tensione, culminata nel diktat di Luigi Di Maio. Sulla Tav il governo di Lega e M5s rischia l'osso del collo e la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo (a riempirlo il rebus sì/no al processo sulla Diciotti) la visita di Matteo Salvini al cantiere di Chiomonte. Una "provocazione", per i grillini, che nel giro di 24 ore scatenano un fuoco di fila mai visto contro l'alleato. Di Maio che giura che "finché i 5 Stelle saranno al governo, l'alta velocità non si farà mai", e Alessandro Di Battista invita volgarmente il leader della Lega a, testuale, "non rompere i cogl***, altrimenti se ne tornassero da Berlusconi. Chiaro?". Chiarissimo: così non può andare avanti. Pietro Senaldi, #90Secondi: "Il motivo per fare la Tav? Ce lo dà Di Maio" Salvini si mostra tranquillo, non risponde agli attacchi, sotto sotto sa che gli animi si scaldano perché siamo già in campagna elettorale. Ma la verità, spiega un retroscena del Corriere della Sera, per la prima volta al quartier generale grillino si parla apertamente di crisi di governo. "Se Salvini ci provoca con Chiomonte, allora finisce qui", avrebbe confidato Di Maio ai suoi fedelissimi. "Salvini è in difficoltà su questo punto, è confuso, ma il contratto lo conosce benissimo", è la tesi del vicepremier. che ha considerato "scorretta l'operazione al cantiere", una "pura provocazione" appunto. "Se è così - arriva a minacciare -, Toninelli non firma più nessun lotto". Questo perché dopo le concessioni sui migranti (e forse sul processo a Salvini), i 5 Stelle sanno di non poter arretrare sulla Tav, considerata alla stregua del reddito di cittadinanza. L'arma contundente da usare contro la Lega sarebbe la "tanto attesa analisi costi-benefici" che, spiega il Corsera, "non solo è pronta, ma è pronta anche la sua traduzione in inglese e francese". E dal Ministero delle Infrastrutture filtra già il verdetto: "un saldo fortemente negativo a carico della prosecuzione dell'opera".