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Diciotti, Giuseppe Conte fa lo scudo umano per salvare il governo: trionfo di Matteo Salvini, crac M5s

Davide Locano
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Un tentativo "disperato" di salvare il governo, quello messo in atto dal premier Giuseppe Conte. Si parla di quanto scritto dal presidente del Consiglio nel documento di quattro pagine allegato alla memoria presentata dal vicepremier Matteo Salvini nella Giunta per l'Immunità del Senato, che dovrà decidere se concedere l'autorizzazione a procedere contro il leghista chiesta dal Tribunale dei ministri. Nei fatti, insomma, il governo (e i grillini) sposano la linea tenuta dal ministro dell'Interno dal giorno della lettera al Corriere della Sera in poi: per Salvini, un'altra vittoria politica. Conte si definisce "responsabile" dell'indirizzo di politica internazionale del governo, indirizzo che Salvini non avrebbe fatto altro che attuare. Insomma, Conte si prende tutta la responsabilità della vicenda. Identica la posizione di Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, che nella memoria presentata in Giunta parlano di "decisioni frutto di condivisione politica". I documenti, però potrebbero non essere ammissibili: la decisione nelle prossime ore (secondo chi ritiene che non siano ammissibili, come Pietro Grasso, i due allegati nel caso dovevano essere presentati al Tribunale dei ministri). Leggi anche: "Tra due mesi decidiamo": Salvini, lo sfogo coi fedelissimi "Sento il dovere di precisare che le determinazioni assunte in quell'occasione dal ministro dell'Interno sono riconducibile a una linea politica sull'immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo, mette nero su bianco Conte. "Le azioni poste in essere dal ministro dell'Interno si pongono in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell'articolo 95 della Costituzione" .

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