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Bankitalia, Sergio Mattarella chiama ma Giuseppe Conte non risponde: verso il crac definitivo?

Gino Coala
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Sarà un miracolo se alla fine del suo settennato, Sergio Mattarella non dovrà entrare in analisi per guarire dai primi otto mesi di governo del cambiamento. Dopo l'annuncio dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini di voler azzerrare i vertici di Bankitalia e Consob, il Capo dello Stato ha dovuto superare per l'ennesima volta l'imbarazzo e studiare un'altra strategia per disinnescare una crisi istituzionale dalle proporzioni bibliche. Leggi anche: Perché Bankitalia ha già vinto lo scontro col governo Mattarella è costretto a intervenire per difendere l'autonomia della Banca d'Italia, soprattutto perché da palazzo Chigi non arriva un cenno di reazione. Solitamente era Giuseppe Conte a mettersi in mezzo tra Di Maio e Salvini per risolvere contrasti e divergenze. Stavolta però i due sono compatti sulla stessa posizione, quindi al premier non è rimasto altro che assecondare la volontà dei titolari politici dell'esecutivo. Conte ha quindi ignorato anche l'ultimo allarme dal Quirinale, quello di abbassare i toni sia con le istituzioni internazionali che con quelle italiane. Il premier però sembra non sentirci da quell'orecchio, l'unico a protestare è stato il ministro dell'Economia Giovanni Tria, quando ha sbottato davanti all'idea di azzerare i vertici degli organi di vigilanza: "Voi siete dei pazzi", come aveva riportato un retroscena del Corriere della sera. Non è un caso che a parlare sia stato Tria, uomo che gode di grande fiducia da parte del Colle, fiducia che Conte si sta giocando di giorno in giorno, specie se continua a ignorare le "chiamate" di Mattarella.

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