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Tav, l'analisi costi-benefici grillina boccia l'opera. Caos al governo: Salvini li sfotte, Di Maio scappa

Davide Locano
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Il primo, travagliatissimo, vertice di governo dopo il voto in Abruzzo che ha certificato il trionfo leghista e il tracollo grillino. Un vertice lampo, durato meno di un'ora e dove si è fatta notare la pesantissima assenza di Luigi Di Maio, segregato al ministero dello Sviluppo Economico (al suo posto, il ministro Fraccaro). Il vertice era in calendario per lunedì sera ed era stato rimandato. Il punto è che, per il caso Tav, la tensione in maggioranza alle stelle. Già, perché è stata consegnata l'analisi costi-benefici del ministero delle Infrastrutture - quello del ministro Danilo Toninelli, per intendersi - che boccia l'opera: più costi che benefici per 7 miliardi, secondo la task force guidata da Marco Ponti, nominato proprio da Toninelli. Uno studio molto pasticciato, criticato su più fronti e che ai più pare dare un verdetto più politico che economico. Leggi anche: I grillini celebrano così la grillina candidata (e massacrata) in Abruzzo Non a caso, intercettato a Palazzo Chigi per il vertice, Matteo Salvini ha commentato: "Il testo della costi-benefici? Non l'ho letto. Spero oggi". Parole chiare, quelle del ministro dell'Interno, che lascia intendere come per lui quel testo ultra-grillino valga poco e nulla. Ma al vertice la tensione era dovuta anche alla politica internazionale, al caso-Venezuela sul quale la maggioranza non trova un'intesa: i grillini, infatti, continuano a "coccolare" il dittatore comunista Maduro, in prima linea Alessandro Di Battista. Insomma, l'impressione è che questo governo si stia sgretolando a tempo record, ancor più velocemente di quanto si potesse immaginare. Pesantissima, a tal riguardo, l'assenza dal vertice di Di Maio, che da dopo il disastro in Abruzzo del M5s ha scelto letteralmente di sparire.

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