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Giuseppe Conte, il ministro che lo gela: "Sondaggi non univoci", fuoco amico sul premier

Giulio Bucchi
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Non tutto è risolto tra Italia e Francia. Enzo Moavero Milanesi, il ministro degli Esteri tra i più vicini a Sergio Mattarella dentro il governo intervistato dal Corriere della Sera sembra giocare di sponda con Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "L'aver riportato la normalità diplomatica nelle relazioni con la Francia - spiega Moavero a proposito del ritorno dell'ambasciatore francese Masset a Roma e la telefonata tra Mattarella ed il collega Emmanuel Macron - non deve far pensare che ora tutto sia solo rose e fiori, complimenti e galanterie. I due sistemi-Paese sono in concorrenza e quindi vedremo ancora confronti e divergenze. Poiché la dialettica continuerà, anche sul piano della visione politica, vale la pena di badare agli snodi che possono generare incomprensioni eccessive". Leggi anche: "Il premier sono io, e loro...": Conte, la risposta da ridere dopo 3 ore di insulti a Strasburgo A proposito di dialettica politica, Moavero regala una stoccata inattesa a Giuseppe Conte, il premier che proprio in un colloquio con il Corriere  aveva definito l'attacco subito da parte di Guy Verhofstadt e altri europarlamentari a Strasburgo "il canto del cigno" della classe politica europea tradizionale. "Lo diranno gli elettori il 26 maggio - frena Moavero -. Per ora i sondaggi non sono univoci, ma sovente il voto stupisce. Leggere le elezioni Europee in chiave nazionale è riduttivo. Andremo a votare per eleggere un Parlamento europeo che decide leggi su innumerevoli temi che toccano il quotidiano di tutti noi cittadini. Per la prima volta, forse, ne siamo ben coscienti, si vota per dire come sarà l'Europa di domani".

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