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Matteo Renzi, il sospetto sull'arresto dei genitori: lo sfogo privato, il dubbio sulla manina grillina

Gino Coala
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Il giorno dopo l'arresto dei suoi genitori, Matteo Renzi ripete quanto abbia fiducia nel lavoro della magistratura, salvo poi ribadire in modo insistente "non grido ai complotti", come aveva accennato nel suo sfogo a caldo su Facebook poche ore dopo l'arrivo della Guardia di finanza in casa del padre Tiziano Renzi e della madre Laura Bovoli. "Chiedo che i processi si facciano nella aule dei tribunali e non sul web o nelle redazioni dei giornali - si lamenta Renzi - Noi aspettiamo le sentenze, ma le sentenze si pronunciano in tribunale e non nelle piazze populiste". Leggi anche: Renzi farnetica: "Ecco chi mi ha fatto fuori", non solo i "servizi segreti" A distanza di diverse ore dagli arresti, nessun avversario politico di Renzi sembra aver usato la vicenda familiare per attaccarlo. Non basta però per tenere a freno la rabbia dell'ex premier, al punto da vedersi costretto ad annullare la conferenza stampa in programma alle 16 in Senato. Renzi si affida alla enews e spara a zero contro un presunto piano mediatico contro di lui, proprio nel giorno in cui gli iscritti del M5s hanno votato contro l'autorizzazione a procedere sul caso Diciotti per Matteo Salvini: "Inutile dire che la vicenda dei miei genitori ha totalmente oscurato tutto ciò che è accaduto ieri nel mondo della politica. Basta leggere i quotidiano di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello".

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