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Matteo Salvini, orrore contro il leghista: lo vogliono morto

Matteo Legnani
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Che mondo sarebbe senza Salvini? Prendiamo spunto da alcune parti di una canzone di Vasco Rossi: «T' immagini, le facce che farebbero, se da domani davvero, se da domani»... il segretario della Lega smettesse. Vi immaginate? Come minimo i Cinquestelle stapperebbero una bottiglia di champagne, insieme ai gilet gialli: finalmente non ci sarebbe più nessuno che rompe le scatole sul reddito di cittadinanza. La mancia ai fannulloni andrebbe spedita, magari con una dote finanziaria maggiore. Nessuno metterebbe più in ombra Di Maio, nessuno dimostrebbe più la sua scarsa dimestichezza col lavoro e la realtà, nessuno gli rammenterebbe a ogni ora che la Tav e le grandi opere vanno fatte. Anche Fico sarebbe raggiante: finalmente potrebbe abbracciare gli amici clandestini senza se e senza ma... Vi immaginate poi che festa a sinistra? Ah... Come minimo Zingaretti, probabile nuovo leader del Pd, potrebbe continuare la sua propaganda anti-italiana. L' invasione sarebbe bandita come parola. Nelle scuole si potrebbe introdurre l' ora di accoglienza. I contribuenti sarebbero chiamati, attraverso una mini-patrimoniale, a garantire vitto, alloggio, iPhone, wi-fi, corsi di sci e serate in disco per i richiedenti asilo. E l' Anpi? Oh Madonna, una liberazione... I rappresentanti dei partigiani (quasi tutti morti) avrebbero modo di negare le foibe una volta per tutte, elogiando invece i Gulag sovietici, dove sì, là c' era libertà (di morire aggiungiamo noi). Vi immaginate inoltre che sospiro di sollievo tirerebbero i partner europei? Mamma mia... Assisteremmo ai trenini guidati dalla coppia Macron-Merkel. Alle prossime europee le vecchie famiglie politiche e le caste degli euroburocrati sarebbero salve: altri cinque anni garantiti di stipendi da nababbo, scarse tasse. E l' Italia trattata sempre come quello che al ristorante resta per ultimo in fila alla cassa, con il conto da pagare anche per i furbetti che nel frattempo se la sono svignata. Infine vi immaginate il party che darebbero le cooperative che ospitano migranti, le Ong, i centri sociali, gli anarchici, le varie agenzie dell' Onu che gridano un giorno sì e l' altro pure all' allarme nazismo, fascismo, populismo... l' importante che ci sia un «ismo» da imputare a colui che è stato individuato come il guasfafeste. Cioè Salvini. Un signore, Matteo, che senza tanti soldi è riuscito a rivitalizzare un partito, la Lega, leggermente in crisi. Non solo: quel movimento, di nicchia, è diventato popolare. Come la Dc negli anni d' oro. Da Nord a Sud. Superando chiunque, almeno così dicono i sondaggi. Un signore, ora ministro dell' Interno e vicepremier, il quale ha chiuso i porti alle Ong cariche di disperati, trattati come merce di scambio politico. Un signore che ha iniziato con gli sgomberi di case occupate, di covi comunisti abusivi, di centri d' accoglienza fuori norma. Leggi anche: Matteo Salvini, la sindacalista Cgil lo vuole morto: "Chiamate un medico per questa tizia" Per tanta gente la pappa sta finendo, chi viveva sulle spalle dei contribuenti onesti adesso non trova più i propri spazi a disposizione. Perde il controllo, si agita. Minaccia. Ecco spiegate le scritte infami rivolte al leader del Carroccio che ormai ogni giorno tappezzano i muri delle nostre città. Venerdì a Parma «Spara a Salvini e mira bene». Ieri a Modena sulle pareti di un liceo «Salvini muori male». Vogliono che muoia, in modo da continuare a sussurrare all' illegalità, con la protezione della sinistra. La quale almeno avrebbe la possibilità di tornare al governo. Fortunatamente sempre più italiani stanno con Matteo. E lui non molla. di Giuliano Zulin

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