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Luigi Di Maio, disastro completo: "Me ne vado e porto con me il simbolo", il senatore che distrugge il M5s

Giulio Bucchi
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Il supplemento di analisi costi-benefici sulla Tav è il dossier sulla scrivania di Giuseppe Conte, e basta il sospetto (legittimo) che il premier voglia dare via libera all'alta velocità, magari in versione "leggera", a far esplodere il Movimento 5 Stelle. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli avverte che in caso di sblocco degli appalti e partenza dei bandi di gara per i lavori "ci sono 6 mesi di tempo per annullare tutto". Ma soprattutto dentro al Movimento c'è chi minaccia conseguenze catastrofiche (per Luigi Di Maio) in caso di sì alla Tav.  Leggi anche: "Di Tav parliamo noi, non tu". Di Maio contro Tria, il retroscena sulla rissa in CdM È lo storico senatore torinese Alberto Airola, vicinissimo ai No Tav. Se i 5 Stelle cederanno alla Lega, promette, "me ne vado dal Movimento. E sono convinto che me ne vado col simbolo. Sarò più meritevole di loro di portare il simbolo del M5s se si apre una trattativa". D'altronde, assicura, con un voltafaccia sulla Tav il Movimento "si schianterebbe definitivamente. Non sarebbe più 5 Stelle, perderebbe la fiducia del popolo, la sua identità" perché, ricorda ancora Airola, "noi siamo entrati nelle istituzioni grazie ai valsusini: uno dei primi eletti del M5s è stato Davide Bono nel 2010, col 3% alle regionali, grazie ai voti della Valsusa. Beppe Grillo si è preso anche una denuncia per quella battaglia. Per me non si transige".

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