Disperati

M5s, dossier contro la legittima difesa di Matteo Salvini: vogliono far saltare il governo?

Davide Locano

Ora è ufficiale: parte del Movimento 5 Stelle sta tentando in extremis di boicottare la legge sulla legittima difesa. Ieri, durante il dibattito alla Camera sul provvedimento bandiera della Lega, una quindicina di tiratori franchi - numeri alla mano quasi certamente tutti grillini - hanno sostenuto a scrutinio segreto l' emendamento del Pd che puntava a eliminare dal testo la parola «sempre», che di fatto avrebbe bloccato la modifica cardine dell' articolo 52 del codice penale, secondo cui in base alla legge in via di approvazione «sussiste sempre il rapporto di proporzione» tra offesa e difesa. La maggioranza, come prevedibile, non ha avuto problemi: i voti contrari all' emendamento sono stati 366, quelli favorevoli 125. E però osservando nel dettaglio i tabulati della votazione, si nota che 92 voti favorevoli sono stati del Pd, 12 di Leu e 6 (molto probabilmente) del gruppo misto: il totale fa 110, a cui vanno aggiunti 15 dissidenti, che evidentemente non appartengono alla Lega. Inoltre sono stati 25 i grillini che non hanno preso parte al voto, e nessuno di questi risultava "in missione". Matteo Salvini uscendo da Montecitorio dopo meno di un' ora dall' inizio del dibattito ha dichiarato che il provvedimento verrà approvato oggi dalla Camera. A creare turbolenze tra gli alleati di governo però ci sta pensando anche un dossier interno dei 5 Stelle, reso noto dall' AdnKronos e attribuito al deputato Rina De Lorenzo, che giudica la legge incostituzionale. Leggi anche: I grillini minacciano Conte pure sulla Tav Come nel caso dell' emendamento del Pd, viene contestato l' articolo 1 del provvedimento, quello che considera sempre sussistente il rapporto di proporzionalità tra difesa e offesa. L' articolo però nel tardo pomeriggio ha ricevuto l' ok dalla Camera. Via libera anche all' articolo 2, che inserisce tra le cause di non punibilità chi si è difeso «in stato di grave turbamento». Tra i punti approvati anche l' aumento delle pene per i furti in casa e per rapina e la sospensione condizionale della pena subordinata al pagamento integrale dell' importo dovuto per il risarcimento alla persona offesa. La legge, lo ricordiamo, ha già ricevuto il via libera dal Senato, ma il testo dovrà tornare a Palazzo Madama per la terza e ultima lettura dopo una modifica dovuta a una dimenticanza sulle coperture finanziarie. L' aula si riunirà probabilmente tra il 26 e il 28 marzo. Ieri la discussione è stata caratterizzata dal silenzio dei grillini e dalla volontà di Fi di farsi paladina del provvedimento. Gli "azzurri" in particolare hanno accusato i Dem di aver cambiato idea rispetto al passato. di Alessandro Gonzato