Rosso stinto

Regionali in Basilicata, primo dramma per Nicola Zingaretti: "Pd spazzato via ovunque"

Davide Locano

"Da stasera la Basilicata sarà governata dalla Lega. Un'altra vittoria dopo Abruzzo, Molise, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia. Stiamo arrivando dappertutto e spazzeremo via la vecchia classe politica e i burocrati che ancora cercano di fermarci". Così, Matteo Salvini, quando le urne per le regionali in Basilicata erano ancora aperte. Ma lo sapeva, e lo sapeva benissimo, che il centrodestra avrebbe trionfato ancora. In modo netto, clamoroso, staccando il centrosinistra di 7-8 punti e polverizzando i grillini, che hanno dimezzato i loro consensi nella regione in un solo anno rispetto alle politiche del 2018. Leggi anche: Martina, il delirio sul "governo ombra" di Zingaretti Il ministro dell'Interno ha anche affermato: "La prossima sarà l’Emilia-Romagna, poi toccherà alla Toscana, alle Marche e all’Umbria, tutte Regioni rosse. Poi non avrò più nulla da fare e potrò lasciare il posto di segretario della Lega", ha sganciato la bomba. Nel mirino, insomma, le regioni rosse. Quelle dove storicamente ha sempre, o quasi, governato la sinistra. Proprio come la Basilicata, per inciso, dove il centrosinistra era alla guida ormai da 20 anni. Un regno terminato domenica 24 marzo grazie alla Lega di Matteo Salvini. Un duro colpo per il Pd di Nicola Zingaretti. Un duro colpo che, per quanto atteso, mette subito in chiaro come quella del neo-segretario sia una missione quasi impossibile: proporre il Pd come forza di governo, con queste cifre e il crollo in regioni come la Basilicata, sembra quasi una barzelletta.