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Bersani a Letta: "Il tuo governo non fa crescere il Paese"

L'ex segretario del Pd entra a gamba tesa sul premier: "Escludo che questo esecutivo possa rilanciare il Paese. Il mio progetto con i Cinque Stelle poteva essere vincente"

Ignazio Stagno
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Non è riuscito ad andare a palazzo Chigi, ora rosica e spara sul "compagno" Letta. Pier Luigi Bersani dichiara guerra al governo e sbotta: "Non ho date, (per la caduta del governo) ma il sistema politico non e' a posto, occorre una svolta radicale e, prima o poi, questo discorso dovra' essere ripreso. Puoi dare la scossa da un lato o dall'altro, ma il paese ne ha bisogno per ripartire, per ritrovare la fiducia. Io non credo che tale compito possa essere assolto dai governi di necessita', buoni per affrontare un'emergenza ma non per sanare una ferita come quella che abbiamo davanti'', spiega Bersani tra le pagine del nuovo libro di Bruno Vespa. "Meglio i grillini" - Poi Pier parla di quel suo personale tentativo di mettere in piedi un governo tra Pd e M5S. Bersani rivendica ancora quella scelta e punge ancora Letta: ''Quel tentativo certamente non avrebbe fatto meno strada di quella che sta facendo il governo di larghe intese. Ma se avesse fatto meno strada, avrebbe dato comunque un senso alla politica. Quello che ci rovina e' il distacco dalla societa'. Il governo deve essere innovatore, se vogliamo ritrovare un po' di fiducia. Sono i conservatori, semmai, che devono assumersi la responsabilita' di farlo saltare''. "Arrivarà una scossa..." - E prosegue nel suo colloquio per il libro di Vespa: ''Ho la certezza che, prima o poi, questa scossa dovra' arrivare. Io volevo smascherare l'impotenza grillina. O questi si chiariscono su quale mestiere vogliono fare, o devono pagare un prezzo. Se le trattative di governo con loro si fossero svolte con un presidente della Repubblica eletto che avesse avuto sul tavolo la pistola dello scioglimento delle Camere, il quadro e le conclusioni sarebbero state diverse. Con Prodi? Anche con Marini avrei fatto assolutamente lo stesso tentativo. Non coltivo inimicizia nei confronti della destra, ma avrei voluto interpretare l'esigenza radicale di cambiamento senza dare spago al populismo''. 

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