Il sindaco di Verona

Luigi Di Maio brutalizzato dal leghista Sboarina: "Ci ha insultato, lo invito a non venire qui"

Giulio Bucchi

La Lega affida a Federico Sboarina, sindaco di Verona, il bombardamento sul Movimento 5 Stelle e il suo leader. "Se per il vicepremier Luigi Di Maio, Verona è una città di sfigati e fanatici solo perché ha ospitato il Congresso della famiglia, allora lo invito a non venire in città nemmeno fra pochi giorni quando ha in programma la sua visita al Vinitaly", ha spiegato con orgoglio il primo cittadino, in prima fila al WCF l'ultimo weekend. Di Maio, ha aggiunto, "può andare da un'altra parte a fare la sua passerella elettorale, visto che la città è la stessa che lui ha insultato. E il Comune di Verona che ha co-organizzato il congresso è lo stesso che è socio di maggioranza in fiera. Se esistesse il Daspo urbano per le offese arrecate, a Verona Di Maio lo rischierebbe". "Finora - ha continuato -, non ho detto nulla perché, da sindaco, avevo questioni più importanti, come la sicurezza e vivibilità della città". Leggi anche: Sondaggio Mentana, stop Lega e contro-sorpasso M5s. Il primo, grave errore di Salvini Tra Lega e M5s i nervi già tesi rischiano di saltare definitivamente nelle prossime ore su due "imboscate" incrociate in parlamento, quelle sulla castrazione chimica (appoggiata dalla Lega) e la legge Pillon sulle adozioni, su cui i 5 Stelle hanno ammesso di cercare un fronte comune (contrario) con il Pd. Prove tecniche di opposizione?